Piu’ volte sara’ capitato di avere notizie di aggressioni da parte di cani e/o animali randagi e di come le stesse a volte abbiano avuto ripercussioni sgradevoli nei confronti dei poveri malcapitati. Orbene ad oggi il percorso normativo e giurisprudenziale nazionale ha permesso di delineare in maniera abbastanza chiara le modalita’ con cui procedere nelle ipotesi di risarcimento ed in particolare nel “focalizzare” le responsabilita’ a carico degli enti pubblici preposti alla salvaguardia ed incolumita’ di terzi rispetto agli eventi teste’ descritti.
Sussiste di fatto una responsabilita’ gradata tra i Comuni e le ASL che incentra sull’ente preposto a garantire la custodia e la cattura degli animali sul territorio regionale ogni richiesta vantata.
Non a caso la Suprema Corte cosi’ disponeva nel 2019: “il principio generale, affermato dalla giurisprudenza di legittimita’ alla quale si intende dare pienamente continuita’, e’ quello di radicare la responsabilita’ civile per danni causati da cani randagi nell’ente o ente cui e’ attribuito dalla legge ( ed in particolare dalle singole leggi ragionali attuative della legge quadro nazionale n. 281 del 1991) il dovere di prevenire il pericolo specifico per l’incolumita’ della popolazione, e cioe’, il compito della cattura e della custodia dei cani vaganti o randagi, mentre non puo’ritenersi sufficiente, a tal fine, l’attribuzione di generici compiti di prevenzione del randagismo, quale e’ il controllo delle nascite della popolazione canina e felina, avendo quest’ultimo ad oggetto il mero controllo numerico degli animali, a fini di igiene e profilassi, e, al piu’, una sola generica ed indiretta prevenzione dei vari inconvenienti legati al randagismo (Cass 3 n 12495 del 18/5/2017). Sulla base di questo principio generale la ASL e’ il soggetto individuato dalla normativa regionale quale competente in materia di prevenzione del fenomento del randagismo (cfr Cass Civ. ordinanza nr 22522/2019)”.
Diventa pertanto rilevante analizzare i fatti di causa ma soprattutto il quadro normativo regionale onde avere una chiara percezione delle competenze a carico del Comune e delle ASL e delle inevitabili responsabilita’ rispetto ad eventi come quelli descritti.